di Liv
Illustrazione di Piera Bosotti
La psicologa modello ha tratti fini e una naturale propensione al sorriso.
Ha sempre i capelli ordinati, spesso chiari oppure prudentemente tinti di biondo. Ha guardato dei tutorial di make up e di chignon ed evita tenacemente di perdere capelli in orario lavorativo, per una questione di igiene.
La psicologa modello sogna il giorno in cui indosserà un camice e si sentirà quasi medico. Ha già pronti gli hashtag con cui celebrerà quel giorno su tutti i suoi profili social.
La psicologa modello sta al passo con i tempi e cerca pazienti nel parco clienti di Facebook e Instagram, usando con poca destrezza ma molta buona volontà gli strumenti di promozione online. Nel tempo libero scrive post accattivanti cercando di persuadere chi sta nevroticamente scrollando la bacheca a curarsi della propria salute mentale.
Per la psicologa modello, qualsiasi momento è adatto a ricordare ad amici e conoscenti che la cura del benessere psicologico viene prima di tutto. Solitamente a ciò fa seguito la distribuzione di biglietti da visita.
La psicologa modello ha studiato su internet come fare un biglietto da visita efficace, di norma sceglie colori chiari e un font austero. Ad alcune piace scrivere il proprio nome in oro o in corsivo.
La psicologa modello si veste con colori pastello, anche nel tempo libero, per indurre gli umani vicini a smorzare la passioni forti.
La psicologa modello porta occhiali grandi quanto basta per comunicare un misto di inoffensività e acculturazione. Li ha comprati in una via del centro, durante i saldi. Nessuno sa se sia miope o no.
La psicologa modello controlla ogni mattina che le sue scarpe beige siano intonse e che lo scamosciato sia pettinato tutto dallo stesso lato.
Dal punto di vista clinico, si affida agli standard. Nulla è più rassicurante del centro di una curva gaussiana.
La psicologa modello si laurea con 30 e lode, in corso, nel corso di laurea ad accesso più competitivo del dipartimento e ha già pronta da mesi la cornice in cui mettere il papiro in cui compare il titolo dott.ssa.
La psicologa modello festeggia la laurea con i parenti, brindando con calici di plastica, corona di alloro, confetti e spumante regalato dai genitori.
Il primo paziente sarà da tutti celebrato come la caduta del primo dente.
Il primo studio sarà immortalato da selfie e foto, storte ma appassionate, di ogni dettaglio: dalle penne nel portapenne sulla scrivania alla texture della poltrona, dalla mensola di libri di diagnostica allo scintillante blocco di carta intestata.
Dopo la giornata di lavoro, la psicologa modello va occasionalmente a fare aperitivi con le ex colleghe dell’università, compagne di innumerevoli schiscette e pigiama party sui libri, con le quali coltiva ancora una moderata, avvelenata competizione.
La psicologa modello legge solo libri scritti da psicologi o citati da psicologi in libri per psicologi. Se legge altro, sicuramente riconosce qualche collegamento con il modello proposto dalla sua scuola di psicoterapia.
La psicologa modello ammira e omaggia i suoi professori di psicoterapia con lo stesso ardore con cui, a catechismo, adorava Gesù.
La psicologa modello, anche se non lo sa, è intrinsecamente cattolica.
La psicologa modello passa tutti i test con risultati nella media. Si è allenata per anni apposta.
La psicologa modello compra palloncini giganti per la festa della sua migliore amica, ma poi cerca qualcuno che li porti al posto suo perché si vergogna di andare in giro con una cosa così appariscente.
La psicologa modello ti sta già facendo la diagnosi.
Se non sei d’accordo con lei stai resistendo alla verità.
Ti riconosci in questo profilo?
Tranquilla, sei nella media. Ma forse dovresti farti curare comunque.
Amen.
Illustrazione Scombinati