Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggiuo bricco del cuneese
di Manù
Video di Andrea Ferrante
Provvedo a mettere del cibo a Nove la volpe ormai da un anno.
La mia preoccupazione di non dargliene troppo perché non smettesse di andare a caccia, ma a sufficienza perché non andasse a caccia dei miei gatti, si è trasformata senza che me ne rendessi conto in un “povera piccola le basterà quello che le do?”
Il risultato è che Nove è grassa.
E di chi è la colpa? Mia.
Così adesso le peso il cibo e ho diminuito i carboidrati, meno pane secco, niente pasta (quella che avanza il cane Bix la do alle galline) e più proteine possibilmente crude.
Un po’ di frutta quando ne ho là disponibilità, tanto ho scoperto che va a rubare i cachi al signore che abita nella borgata più giù.
Ogni tanto un uovo, non resisto, ne va matta.
Ormai siamo in gran confidenza, mi aspetta accucciata sul muretto sbadigliando, io le faccio dei gran discorsi sul più e sul meno e lei mi ascolta attenta per poi aprire la bocca e leccarsi i baffi come a dirmi “chi se ne frega, dammi da mangiare!”
Prende il cibo dalle mie mani e quando svuoto la ciotola non aspetta neanche che abbia finito di farlo. Talvolta mi afferra la ciotola dalle mani.
Prende in bocca gran quantitativi di cibo (capienza eccezionale!) e sparisce per dei quarti d’ora, poi torna a finire quello che è rimasto.
Io la guardo e mi emoziono come fosse la prima volta mentre penso “non devo provare a accarezzarla non devo provare a accarezzarla non devo provare a accarezzarla………..”
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