di Gianni Barbacetto
Vignetta di Pat Carra
per Bum Brigata Umorismo Milano
“Non approvate la Salva-Milano, sarà un danno irreparabile per l’Italia”. È l’appello sottoscritto da oltre 140 docenti universitari, giuristi, urbanisti, costituzionalisti, economisti, storici, sociologi, ecologi, territorialisti, geografi, che si rivolgono ai senatori della Repubblica che nei prossimi giorni dovranno discutere e votare la proposta di legge numero 1309, già approvata alla Camera con il voto delle destre e del Pd e l’opposizione di Cinquestelle e Alleanza verdi e sinistra.
Trasversali, politicamente, i firmatari dell’appello, molti dei quali sono di area Pd e convinti che si debba tentare di convincere i senatori dem a non votare una legge-condono che contraddice la storia della sinistra, stravolgerà le città italiane e toglierà risorse ai Comuni, abbassando radicalmente gli oneri pagati dai costruttori.
È, dice l’appello, “la risposta politica alle indagini giudiziarie sull’urbanistica milanese”: una intromissione della politica nel campo della giustizia, per bloccare le indagini in corso a Milano, almeno una ventina, su edifici costruiti dentro cortili, nuove costruzioni considerate “ristrutturazioni”, grattacieli tirati su senza piano attuativo che calcoli (e faccia pagare ai costruttori) i servizi previsti dalla legge per i nuovi abitanti che arrivano in zona. Ed è soprattutto un intervento che, se approvato, “cambierà radicalmente il futuro delle nostre città, rendendole sempre più congestionate ed elitarie”.
L’11 dicembre l’appello è stato presentato a Roma, nella sala Aldo Moro della Camera, da due dei firmatari, il vicepresidente emerito della Corte costituzionale Paolo Maddalena e l’urbanista Paolo Berdini. A dare ospitalità ai professori è stato il Movimento 5 stelle, con una conferenza stampa in cui erano presenti la senatrice Elena Sironi e il deputato Agostino Santillo, oltre a due parlamentari dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro.
La presenza (e l’intervento finale) del presidente dei 5 stelle, Giuseppe Conte, ha alzato la temperatura politica dell’incontro, su una proposta di legge che, “nata come un condono per sanare le irregolarità del passato” su proposta della destra di governo, è stata poi trasformata, su richiesta del sindaco di Milano Giuseppe Sala e su spinta del Pd, “in provvedimento ‘di interpretazione autentica’ che, se approvato definitivamente, imporrà come legge in tutta Italia e per sempre la pratica dell’urbanistica seguita a Milano, abrogando le disposizioni che impongono la pianificazione attuativa delle città, a garanzia dei servizi dovuti a tutti i cittadini”.
La legge in approvazione “toglierà ai Consigli comunali il potere di controllare che i costruttori e i fondi immobiliari facciano l’interesse pubblico, e cioè realizzino, insieme ai nuovi palazzi, anche i servizi per la città, edilizia sociale, parcheggi, marciapiedi, piste ciclabili, parchi, scuole, biblioteche eccetera. Lo spazio urbano potrà essere occupato da edifici senza un disegno unitario, senza un piano, senza una visione di città, se non quella degli operatori e dei fondi immobiliari”.
Secondo l’appello, “questa legge impedirà di promuovere politiche di vera ‘rigenerazione’ e riqualificazione delle nostre città e delle periferie, ridurrà verde e servizi” ed è ad alto rischio di incostituzionalità. Non è infatti una misura “di interpretazione autentica”, perché questa “è possibile soltanto quando la legislazione su cui interviene sia davvero contraddittoria e di difficile interpretazione, mentre sono chiarissimi i principi fondamentali della legislazione statale, più volte confermati da pronunce della Corte di cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte costituzionale. Questa è invece una riscrittura delle norme urbanistiche, con una evidente intromissione del potere legislativo volta a vanificare le inchieste giudiziarie in corso”.
Tra i firmatari, molti giuristi e urbanisti del Politecnico di Milano e delle altre università italiane, e poi Salvatore Settis, Angela Barbanente, Claudio Cerreti, Tomaso Montanari, Vincenzo Cerulli Irelli, Maria Agostina Cabiddu, Pier Luigi Cervellati, Vezio De Lucia.
*Articolo uscito il 12 dicembre 2024 su Il Fatto Quotidiano e giannibarbacetto.it