Il cuore è di tutti, non di Bayer

di Redazione
Illustrazione di Marilena Nardi

Il Tribunale UE ha negato a Bayer la registrazione di un marchio a forma di cuore. Forse il colosso farmaceutico  aveva bisogno di registrare il cuore per accertarsi di averne uno.
Nel luglio 2016, Bayer Intellectual Property GMBH aveva chiesto la registrazione del marchio a EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) per le classi 42 e 44: esecuzione di studi scientifici e servizi medici nel settore delle malattie cardiovascolari.
EUIPO respinge la richiesta, Bayer presenta ricorso, EUIPO conferma il suo no, Bayer ricorre al Tribunale di Giustizia dell’Unione europea.
Per uno scherzo del fato, la sentenza definitiva arriva il 14 febbraio 2019, giorno di San Valentino.
Il Tribunale conferma “l’impedimento di registrazione assoluto e l’assenza di carattere distintivo del marchio” e condanna Bayer al pagamento delle spese.
Tum  tum  tum il cuore continua a battere in libertà.
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