Ashraf Omar, un fumettista in carcere

di Doaa el Adl
Cartooning for peace

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All’alba del 22 luglio 2024 l’attivista, fumettista e traduttore egiziano Ashraf Omar è stato arrestato nella sua casa al Cairo dalla polizia. Dopo quattro mesi, si trova ancora in detenzione preventiva, rinnovata ogni 15 giorni.
Collaboratore della piattaforma indipendente  Al-Manassa, Omar è accusato, senza che siano state presentate prove in merito, di “essersi unito a un gruppo terroristico pur essendo a conoscenza dei suoi scopi, diffondendo e pubblicando voci, notizie e informazioni false e abusando dei social media”. Durante un interrogatorio durato sei ore da parte della Procura suprema per la sicurezza dello Stato, gli è stato chiesto se le sue vignette intendessero istigare il pubblico. Nei giorni precedenti al suo arresto, le vignette di Omar si erano concentrate sulla crisi del debito e sui blackout elettrici in Egitto.
Sarah Leah Whitson, direttrice esecutiva di DAWN (ONG fondata da Jamal Khashoggi) ha affermato: “La continua prigionia di Ashraf Omar in Egitto, solo perché un suscettibile funzionario del regime si è sentito offeso dalle sue vignette sulle misere condizioni economiche del paese, dice tutto quello che c’è da sapere sulla libertà di espressione in Egitto. I funzionari egiziani si affidano al loro sporco bagaglio di trucchi, come rinnovare all’infinito la sua detenzione preventiva, per mettere a tacere artisti e scrittori nel paese”.

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