Bayer se ne va dall’Europa

di Gaby Weber
Illustrazione di Doriano Solinas
Traduzione di Margherita Giacobino

“Bayer sta spostando il focus delle sue attività farmaceutiche dall’Europa, ostile all’innovazione, agli Stati Uniti”, titolava il Financial Times il 16 gennaio 2023. L’azienda ha addotto come motivazione i “grandi errori” commessi dall’Unione Europea e dal Regno Unito nella regolamentazione dei bilanci della sanità. I governi europei, ha spiegato Stefan Oelrich, manager di Bayer, alla JPMorgan Health Conference di San Francisco, stanno rendendo difficile la sopravvivenza commerciale. L’azienda investirà invece maggiormente negli Stati Uniti e in Cina. Negli Stati Uniti, ha affermato, sono consentiti prezzi più alti per i farmaci, mentre la Cina si sta concentrando sull’innovazione. “Stiamo spostando la nostra impronta commerciale e le nostre risorse lontano dall’Europa”.
In realtà c’era da aspettarselo, ma la ragione della delocalizzazione è probabilmente un’altra: non le normative, che sono comunque poco incisive, ma una strategia a lungo termine che è iniziata con l’acquisto massiccio di azioni di importanti aziende tedesche da parte di gestori patrimoniali statunitensi e che mira alla deindustrializzazione dell’Europa. Bayer è solo un momento di una guerra commerciale in corso da molto tempo. Una guerra che l’Europa ha perso prima ancora di accorgersene.
Mentre le grandi aziende tedesche – di cui BlackRock e Co. detengono la maggioranza – con la guerra in Ucraina hanno rinunciato al mercato russo e all’accesso alle materie prime russe a basso costo senza combattere e si sono ritirate, gli artigiani e le imprese familiari europee hanno protestato. Nessuno può chiudere gli occhi di fronte alle nude cifre. L’industria delle costruzioni prevede un calo massiccio del fatturato nel 2023, e meno fatturato significa: meno posti di lavoro e meno nuove case. E questo è solo l’inizio.

Nel 2018 gli Stati Uniti avevano già imposto tariffe punitive sull’acciaio e sull’alluminio europei. Un tribunale arbitrale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) le ha dichiarate illegali. A Biden questo non importa e vuole mantenerle. Cina, Norvegia, Svizzera e Turchia hanno intentato causa. Inizialmente anche l’UE aveva presentato un reclamo, ma poi lo ha lasciato cadere.
Il governo Merkel è rimasto a guardare mentre BlackRock, Vanguard e Co. acquistavano aziende storicamente tedesche. Il ministero tedesco dell’Economia avrebbe potuto, come ha fatto ora con il gruppo russo Rosneft, vietare l’investimento, ad esempio perché un’acquisizione sistematica di grandi società da parte di concorrenti statunitensi sarebbe dannosa per il “bene della Federazione” o per il “bene dell’Europa”, poiché le decisioni sarebbero così in mani straniere, che competono sia per le azioni sia per il potere sul mercato mondiale. Ma né il governo Merkel né le compagini di Scholz e Habeck lo hanno fatto. È quindi logico che i nuovi proprietari dell’industria tedesca vogliano sbarazzarsi della fastidiosa concorrenza e rilevare solo i bocconi migliori, portandoli all’interno degli Stati Uniti, dove verranno poi creati posti di lavoro, brevetti e valore aggiunto. Un golpe riuscito.

BlackRock e Co., che sono da tempo i principali proprietari di Bayer, e possono quindi tirare le fila, hanno adottato un approccio particolarmente astuto: nel 2018 hanno permesso a Bayer di acquistare una quota di maggioranza dalla multinazionale di sementi Monsanto per la cifra astronomica di 63 miliardi di dollari – un prezzo gonfiato e pieno di rischi. Al momento dell’acquisto, nei tribunali statunitensi erano già in corso numerose cause civili per i danni provocati dal pesticida cancerogeno glifosato e si rischiavano perdite miliardarie. È stato quindi molto conveniente per gli azionisti statunitensi trasferire l’incalcolabile rischio di contenziosi ai tedeschi. Ovviamente i manager tedeschi non sono stati dei geni quando hanno acquistato la Monsanto con tutte le cause pendenti e future. E ancora meno intelligenti sono state la Banca Centrale Europea e la Bundesbank di Francoforte, che hanno cofinanziato l’acquisto. La BCE mi ha confermato l’acquisto di obbligazioni Bayer, ma la Bundesbank si rifiuta di dire quanti miliardi sono affluiti, a quale tasso di interesse e se è stata fatta la dovuta valutazione del rischio. Ho fatto causa alla banca per avere informazioni e finora ho perso in tutti i casi. La BCE, tra l’altro, si avvale della consulenza di persone di BlackRock e non vede alcun conflitto di interessi in questo.
Finora, Bayer ha speso 16 miliardi di dollari in risarcimenti danni presso i tribunali statunitensi, e non è ancora finita. Bayer si aspetta un aiuto dall’amministrazione Biden per queste cause se ora trasferisce i suoi investimenti e forse presto anche la sua amministrazione negli Stati Uniti?

 

Il governo USA attira gli investitori con nuove leggi

Sempre più spesso le aziende europee espandono le loro sedi negli Stati Uniti, dove, dopo la crisi ucraina, l’elettricità costa solo un quinto rispetto alla Germania, le tasse sono più basse e i sussidi più alti. Berlino è allarmata e vuole “prendere contromisure” sostiene il quotidiano di economia Handelsblatt. Ma le modalità di queste “contromisure” sono state finora tenuto segrete.
Nel suo discorso di apertura al World Economic Forum di Davos nel gennaio 2023, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha addirittura respinto l’idea: “Possiamo solo lavorare insieme”, ha detto, “insieme per l’Ucraina, insieme contro la crisi energetica, insieme per il clima”. Ha fatto un appello contro la demarcazione geopolitica e l’interesse personale. “È vero tuttavia”, ha affermato, “che non è un segreto che alcuni aspetti dell’Inflation Reduction Act statunitense abbiano sollevato preoccupazioni sugli incentivi mirati per le imprese”. Ma quali misure comportino queste “preoccupazioni”, non lo ha detto.
Il pacchetto legislativo completo prevede 370 miliardi di dollari per la protezione del clima e la sicurezza energetica e fornisce ingenti sussidi per i prodotti made in USA. In questo modo le aziende non statunitensi si trovano in una posizione di svantaggio. Con questa nuova legge, Biden vuole attirare più professionisti e aziende europee negli Stati Uniti, apparentemente per promuovere l’economia verde e il green deal.
Il governo francese è furioso e il presidente Macron ha criticato la legge contro l’inflazione definendola “super aggressiva”. Ursula von der Leyen, come già detto, si limita alle “preoccupazioni”.
Forse questo è legato al fatto che suo marito, Heiko von der Leyen, dal settembre 2020 è direttore medico dell’azienda biofarmaceutica statunitense Orgenesis. L’azienda è specializzata in terapie cellulari e geniche e sarà stata ben contenta di vedere che i vaccini cinesi e russi contro il Covid non sono stati approvati all’interno dell’UE, e che gli stranieri che volevano entrare in Europa dovevano essere immunizzati con vaccini europei o statunitensi.
Non è noto l’importo dello stipendio versato da Orgenesis a Heiko von der Leyen. Probabilmente è molto più alto dello stipendio della presidente della Commissione europea. E certamente è vantaggioso per Big Pharma.

Per approfondire:

Bayer sta spostando il focus delle sue attività farmaceutiche dall’Europa agli USA (EN)

Macron: la legge USA contro l’inflazione è super aggressiva (DE)

Heiko von der Leyen direttore medico di BigPharma  (DE)

Chi ha pagato per la fusione Bayer Monsanto (IT)

Wie Monsanto seine Risiken auf Bayer abwälzte – Come Monsanto ha trasferito i suoi rischi su Bayer (DE)

Per Bayer la vita umana vale meno di un salario minimo  (IT)

 

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