Chi vinse la guerra

Ci saranno ancora gli storici nel 2122? Nel caso, ecco come ci ricorderanno

di Franco Bifo Berardi
Illustrazione di Doriano Solinas

 

Uno storico del 2122 (ci saranno ancora gli storici nel 2122?) racconterà gli eventi di cento anni prima. Forse così:

Gli Stati Uniti d’America, in preda a una crisi psicotica incurabile, a una guerra civile tra individui super-armati e bande in preda a panico millenaristico, guidati da un Presidente che la disfatta afghana aveva definitivamente precipitato in uno stato di demenza senile, provocarono la terza guerra mondiale sfruttando un vecchio contenzioso territoriale tra russi e ucraini, due popoli trascinati nella guerra da gruppi politico-militari di ispirazione ultra-nazionalista.

La guerra fu un grande successo per il presidente Biden, perché con quella guerra gli americani ottennero tre risultati importanti.

Distrussero l’Unione Europea sia sul piano politico che su quello economico e sociale, provocando il crollo di intere filiere produttive e la disintegrazione della civiltà sociale europea.

In secondo luogo distrussero fisicamente (grazie all’aiuto delle forze armate russe) l’Ucraina, riducendola in uno stato di miseria, e di totale sudditanza al dominio anglo-americano.

In terzo luogo distrussero economicamente la Russia che per alcuni anni fu socialmente devastata e sopravvisse solo grazie alla riconversione orientale della sua economia che presto la trasformò in una immensa desolata colonia dell’Impero Cinese.

La triplice vittoria esterna del presidente Biden non frenò affatto la caduta elettorale dei democratici, e soprattutto non fermò la guerra civile psicotica interna agli USA, anzi favorì la vittoria di un giovane candidato trumpista nel 2024, cui seguì la sanguinosa disgregazione finale dell’entità abusivamente denominata “America”.

Una popolazione di trecento milioni di persone, abituate a consumare le risorse del pianeta in misura quattro volte superiore alla media mondiale, possedeva fra l’altro quattrocento milioni di armi da fuoco.

Quando un numero crescente di invasati cominciò a sparare in supermercati e distributori di benzina, tutti furono costretti ad usare le armi stivate in cantina: le conseguenze furono tali che il numero esatto delle vittime non ha potuto essere stabilito. Nel 2038, dopo quattordici anni della guerra civile psicotica (GCP), più di cento milioni di individui si erano massacrati spesso senza sapere perché.

In Africa la carestia dilagò per l’intero decennio 22-32, scatenando rivolte, repressioni e terrorismo e falcidiando metà della popolazione. Ma questo era del tutto previsto nel giorno stesso in cui la guerra venne scatenata. Nessuno pensò, da una parte o dall’altra, che Russia e Ucraina producono ed esportano un quarto delle risorse alimentari del pianeta. Gli eroi della libertà e quelli della sovranità avevano cose più urgenti cui pensare: la democrazia, il mercato libero e ora non ricordo più bene cos’altro.

Per quanto riguarda le tormentate terre mediorientali e le popolazioni indiane e pakistane, la sorte fu decisa dalla natura imbestialita: le prolungate ondate di calore superiore ai cinquanta gradi nell’arco di due decenni cancellarono ogni forma di vita in tutta l’area che va dai Balcani al Rajasthan.

Ma la sorte peggiore toccò all’Europa, la cui popolazione, già fragile per l’avanzata età media e incapace di sopportare le privazioni che seguirono al crollo del sistema energetico, fu investita da un’ondata di depressione psichica acuta che fece del suicidio un comportamento del tutto comune, in alcune regioni maggioritario. Gli europei si suicidarono in tutte le maniere: dapprima appoggiando la guerra decisa dalla NATO, poi buttandosi dal decimo piano, ingerendo pastiglie di Fentanyl in quantità industriale, oppure impiccandosi con la canna del gas che tanto non serviva più ad accendere il fuoco del fornello per ragioni ben note.

Nel 2046 la popolazione bianca europea si poté considerare estinta, e sul continente fiorirono comunità provenienti dall’intero bacino mediterraneo, che stabilirono la loro capitale a Palermo, governata dall’enigmatico leader di origine ignota, il Poliglotta Assoluto che si autonominò Federico il Risorto,  assurto al trono grazie alle sue doti di Grande Traduttore.

Chi vinse la guerra ucraina iniziata il 24 febbraio del 2022 per iniziativa di Vladimir Putin (impiccato nel gennaio del 2025 dai militari ultra-nazionalisti che poi lanciarono gli ordigni nucleari che incenerirono Londra, Stoccolma e Helsinki) le cronache non lo tramandano. Non sappiamo se vinsero gli anglo-americano-ucraini o i russi. La questione a un certo punto parve a tutti irrilevante, e la guerra fu dimenticata perché gli effetti della guerra si erano trasformati in catastrofi molto più devastanti che la guerra stessa.

L’eccitazione patriottica dei sostenitori del mondo libero e quelli della sovranità nazionale si dissipò improvvisamente quando apparvero all’orizzonte, come giganti di fuoco, le conseguenze della loro guerra.

*Il racconto è apparso in origine su Not il 20 maggio 2022

 

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