di Manuela De Falco, reporter di Aspirina la rivista
Oggi siamo davanti alla sede Bayer di viale Certosa a Milano, con una coraggiosa Aspirina che ha deciso di condividere con noi Aspirine acetilsatiriche le spaventose condizioni in cui lei e le sue colleghe vivono ogni giorno nella multinazionale Bayer. Per motivi di privacy e sicurezza la chiameremo semplicemente “Aspirina” durante l’intervista.
Reporter: Ci vuole dire che cosa l’ha spinta a farsi avanti e come mai ora?
Aspirina: Ho deciso di farmi avanti dopo lo scandalo che ha coinvolto Aspirina la rivista, per far sapere a tutti come ci trattano e per far sì che non si ripetano più tali soprusi.
Reporter: Ci vuole dire di più sulle condizioni di lavoro a cui vi costringe Bayer?
Aspirina: Per prima cosa ci considera tutte una sua proprietà. Non abbiamo libertà di fare nulla, né di avere degli interessi né di essere noi stesse. Per Bayer siamo tutte identiche e senza alcuna unicità, io ad esempio sono una cantante lirica e nel tempo libero suono in una band death metal. Una delle mie amiche e colleghe è laureata in chimica, un’altra è parrucchiera.
Reporter: Come si spiega l’accanimento di Bayer contro Aspirina la rivista?
Aspirina: Aspirina la rivista è sempre stata indipendente da Bayer, ha sempre espresso in piena libertà le sue opinioni e punti di vista, e soprattutto faceva ridere. Ecco Bayer detestava proprio questo, che fosse divertente e che sfuggisse totalmente al suo controllo. Alla Bayer, noi aspirine, ci vogliono effervescenti ma solo nel momento in cui facciamo passare il mal di testa, il resto del tempo siamo solo delle pillole bianche.
Reporter: Che impatto ha avuto su voi aspirine la vicenda di Aspirina la rivista? Che aria si respira alla Bayer adesso?
Aspirina: Noi aspirine ci siamo molto spaventate, voglio dire, poteva succedere a me o a una delle mie colleghe. Il timore è che adesso controllino ogni nostro più piccolo movimento e limitino le già inesistenti libertà che abbiamo. Adesso ci stiamo organizzando in piccoli gruppi, alcune stanno già stilando delle richieste, no ai blister con alloggi singoli per noi pillole che non ne possiamo più di questo isolamento forzato, alcune rifiutano la tacca di porzionamento a metà e rivendicano l’unicità non divisibile non riproducibile e non rimpiazzabile di noi aspirine. Insomma c’è molto fermento.
Reporter: Come vedi il tuo futuro?
Aspirina: Effervescente, libero ma soprattutto acetilsatirico.