Io e la natura | 36° puntata

Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese

di Manù

Su un balconcino, in un vecchio armadio che non aprivo da tanto, si sono annidate nel tempo diverse forme di vita.
Ho trovato una serie di nidi di insetti dalle forme svariate, alcuni abitati e altri no.
Alcuni sono veramente belli, dei piccoli capolavori di bava e materiali vari, che una volta disabitati mi piacerebbe tenere sul comò.
Tutti quanti sono sicuramente un’interessante fonte di studio, non fosse che non ho la più pallida idea dell’insetto che ne uscirà e averli dentro un armadio o in un cassetto può rivelarsi poco simpatico.

 

Mi vedo costretta a distruggerli mio malgrado.
Mi rincresce in particolar modo per i nidi della vespa vasaio, un innocuo imenottero che costruisce delle celle di argilla a forma di anfora dove depone le uova e che riempie di piccoli ragni vivi paralizzati dal suo veleno, fonte di cibo per le larve.
Raramente punge ed è molto utile per l’impollinazione, ama farsi i nidi in casa. Se sceglie il retro di una libreria o di un cassetto li lascio dove sono, ma se mi occupa un intero armadio proprio non posso.

 

Non ho dubbi invece per un nido di calabroni pieno di larve, molto vive. In effetti avevo notato un certo via vai di questi insetti, lunghi come un mio dito e dall’aria piuttosto incazzata.
Troppo aggressivi e pericolosi, non è possibile alcun tipo di convivenza e neanche di vicinanza, quindi devo mettere da parte la mia avversione per le azioni distruttrici e agire.

 

Foto di Manù e Andrea Ferrante

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