Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese
di Manù
Un bizzarro signore che ha una piccola bottega in paese sostiene che ogni dieci anni la terra “si ribalta” e come conseguenza si avrà una sortita di funghi eccezionale.
Non ho capito di preciso cosa intenda ma questo deve essere il decimo anno, quello del ribaltamento, perché qualche giorno fa andando in giro per i boschi di faggi sopra i mille metri si inciampava, letteralmente, in funghi di tutti i tipi.
L’effetto collaterale si è presentato sotto forma di un’orda di fungaroli dilettanti assatanati che hanno contribuito al ribaltamento della terra, scavando, calpestando, disintegrando con il bastone i funghi non interessanti (cosa che non ho mai capito, se non lo vuoi, lascialo lì!) e non ultimo dando un gran lavoro e una grande spesa alla sanità pubblica.
Il cielo pullulava infatti, anziché di poiane, di mezzi dell’elisoccorso che andavano a recuperare o a cercare quelli che si son persi nel bosco, quello che scivolando su una pietra si è rotto un osso, quelli che sono finiti in un fosso con la macchina nel tentativo di camminare il meno possibile.
Grazie a Dio io vivo su terreni appena sotto i mille metri con boschi prevalentemente di castagni e non ho dovuto cacciare con il bastone gli invasori.
Bix ha lavorato molto, abbaiando a tutte le auto che transitavano sulla stradina che porta più su, mentre io mi godevo, passeggiando nel bosco, la vista di decine di funghi, che per me sono tutti bellissimi, dei piccoli capolavori della natura, commestibili o no.
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