Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese
di Manù
La neoruralista che abbandona la città per intraprendere una nuova vita immersa nella natura, piena di entusiasmo e iniziativa, deve tenere presente che:
– Non esiste aiuola fiorita senza erbacce
– Il profumo dell’erba appena tagliata è meraviglioso ma dopo aver tagliato l’erba per un’intera giornata lo si apprezza di meno
– La poesia dell’autunno e i suoi colori è meno travolgente mentre si rastrellano montagne di foglie
– L’inverno è lungo, l’estate cortissima
– Possedere tanti animali di varie specie e andare in vacanza sono due cose inconciliabili
– La tua fossa biologica non è la stessa che avevi in città
– L’acqua calda è un lusso
– Le insidie della natura sono diverse da quelle cittadine ma sempre insidie sono.
Per aggirare e rendere meno pesanti gli ostacoli di una vita rupestre e selvaggia, può tornare utile una rendita oppure una famiglia (nel senso allargato del termine) molto numerosa e taaanto volenterosa. Se nessuno dei due è il tuo caso, non preoccuparti, perché la tua mole di lavoro sarà tale che non avrai neanche il tempo di pentirti.
Foto di Manù e Andrea Ferrante
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