Io e la natura | 58° puntata

Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese

 

di Manù

 

Si parla tantissimo di rifiuti.
Differenziati, indifferenziati, chimici, organici, ma quando c’è una situazione che esce dall’ordinario nessuno ci pensa.
Sono giunta a questa conclusione dopo sei anni in cui buttare la spazzatura negli appositi bidoni è sempre stata un azione impegnativa per non dire problematica.
I vari sindaci che si sono succeduti negli anni (tutti imparentati tra loro) evidentemente molto sensibili all’argomento, per servire le 11 borgate sparpagliate sulla montagna hanno piazzato un impressionante numero di cassonetti:
1 bidone per l’indifferenziata,
1 per la plastica,
1 per la carta.

Ai piedi della strada che sale sulla montagna.
Vetro e organico sono 500 metri più distanti, sulla provinciale, va a capire il perché.
Ciò vuol dire che le borgate più vicine sono a tre km, quelle più lontane (la mia) a sei.
I suddetti bidoni vengono svuotati ogni 15 giorni, anche nel periodo estivo, quando oltre ai pochi residenti ci sono anche i proprietari delle seconde case.
È con un certo godimento che tutti, ritrovandosi di fronte a bidoni stracolmi, posano la propria spazzatura sotto al cartello “VIETATO DEPOSITARE RIFIUTI FUORI DAGLI APPOSITI CASSONETTI”.
Nella migliore delle ipotesi, ovvero avendo sempre un’automobile a disposizione, questo comporta un certo accumulo di rifiuti per evitare di fare dei km per un sacchetto.
Nella peggiore, (eccomi qua!), cioè quando l’auto c’è solo occasionalmente, l’accumulo può arrivare a essere molesto.

 

Non parliamo di quando l’inverno è nevoso, come dovrebbe essere, e la strada non è percorribile a causa del ghiaccio, a volte per settimane.
Tra l’altro alle persone che vengono a trovarsi e gentilmente si preoccupano di quel che possono portarci su, a me e al mio vicino, non viene mai in mente di chiedere se abbiamo della spazzatura da portar giù. E io, se non sono in estrema confidenza, non oso chiederglielo.
Persino quando c’era la mia vicina malata, in pieno Covid, gli infermieri e i medici che la assistevano a domicilio lasciavano le infinite bardature di protezione usa e getta (tute monouso, mascherine, guanti, soprascarpe ecc..) dentro dei sacchetti davanti a casa, pensando probabilmente: Tanto poi lo buttano.

Già, ma dove?

 

L’isola ecologica che non c’è

Ancora più complicato smaltire quei rifiuti che non possono essere buttati nei cassonetti.
Qui usciamo dall’ambito comunale per entrare in quello provinciale, dove, anche in questo caso, gli addetti al lavoro devono avere così a cuore la causa da non dormirci la notte.
L’isola ecologica più vicina (15 km) che fino a un po’ di tempo fa era aperta 2 ore ogni tanto, adesso è chiusa e non si sa se e quando riaprirà.
Così colleziono lampadine a basso consumo fulminate, pile esauste, bacinelle bucate, piatti di ceramica in pezzi, vecchie padelle non più antiaderenti, piccoli elettrodomestici rotti, cordless bruciati dal fulmine, congelatori deceduti dopo trent’anni di servizio.
Mi ritrovo ad avere pensieri insoliti, tipo: se incontro il sindaco gli metto le mani al collo. O a non stupirmi più se nel bosco incontro una lavastoviglie.
Grazie al cielo ho della terra e un orto dove posso mettere a frutto il compost – da cui scarto tutto quello che galline e volpe gradiscono: bucce della frutta, scarti di carne, avanzi di spaghetti eccetera – altrimenti mi toccherebbe farlo frollare in attesa di poter fare i 6 km e mezzo che mi dividono dal cassonetto dell’organico.

E nonostante tutto continuo a differenziare.
E nonostante tutto faccio di tutto per non sporcare.
E nonostante tutto continuo a pagare la tassa dei rifiuti.
Certo che son proprio piena di buona volontà.

 

Foto di Manù e Andrea Ferrante
Vai a tutte le puntate qui

Le pagine di Erbacce contrassegnate da copyright sono protette e non riproducibili in nessun modo. Tutte le altre immagini e i testi di Erbacce sono rilasciati con licenza
Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License
Licenza Creative Commons