Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese
di Manù
Nove, così chiamata perché è il numero nove dei miei animali, io non la capisco.
So essere una caratteristica delle volpi portarsi via la preda o, in questo caso, i contenitori con il cibo dentro, per andare a mangiare in luogo dove si sente al sicuro.
E in effetti inizialmente faceva così.
Adesso, quando le metto del cibo, svuota il piatto senza spostarlo, segno che si sente al sicuro. Quello che non capisco è perché si porti via il piatto vuoto quando ha finito di mangiare e ancor meno capisco perché si sia portata via una ciabatta da orto, un doposcì, una spatola e tutte le vaschette e ciotole vuote che trova fuori di casa.
Mi aiuta a tenere in ordine, cosa in cui non sono un’eccellenza, perché se non voglio essere vittima dei suoi furti devo ricordarmi di non lasciare nulla in terra dietro casa, dal momento che qualsiasi cosa sembra attrarre le sue attenzioni.
Mi è molto simpatica ed è sempre molto bella, anche adesso che sta cambiando il pelo e sta diventando grigia.
Ultimamente quando mi vede dietro la porta a vetri, seppur guardinga, non scappa più .
Quando non rischierò più di prendermi una broncopolmonite, proverò ad aspettarla, forse riusciremo a socializzare e a quel punto le chiederò cosa diamine se ne fa dei doposcì e della ciabatta da orto.
Video di Andrea Ferrante
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