Cronaca di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese
di Manù
Sempre solo lavoro!
Il trio pennuto di galline, Gianna, Cinzia e Wanda, ogni tanto mi induce a pensare: ma chi me lo fa fare?
Le loro uova sono sicuramente più buone di qualsiasi uovo si trovi in commercio, peccato che da un po’ di tempo a questa parte riesca a mangiarne ben poche.
Gianna la disabile non le ha mai fatte, e va be’, io comunque la metto dentro al pollaio, la metto fuori, la sposto al sole, la sposto all’ombra, le porto l’acqua.
Lei apprezza, ci mancherebbe, grazie, grazie! Non c’è di che, mica è colpa tua se non cammini.
Comunque neanche mia.
Wanda ha iniziato a spiumarsi questa primavera, a un certo punto aveva il petto completamente nudo, quasi pronta per lo spiedo.
Durante la muta non fanno uova, peccato che, probabilmente a causa del clima bislacco, le piume cadono ma non ricrescono, sarà mica malata? No, lentamente si ricopre, ma uova niente di niente.
Quella cretina di Cinzia, che si distingue per la sua voracità, la muta non l’ha fatta ma si è procurata un infortunio.
Mi ha vista alla finestra della cucina e pensando di poter scroccare della carne, alimento per cui va matta, è saltata su un bidone della differenziata facendoselo cadere su una zampa.
Spaventata, dolorante e anche un po’ ferita nell’orgoglio, si è accovacciata dietro un muretto emettendo un flebile – oooooooh – e io dalla finestra un meno flebile – aaaaaaaah!- al terrificante pensiero di ritrovarmi un altra gallina invalida.
Per fortuna no, con il tempo la zoppia sta passando, ma finché non guarisce niente uova. Tre su tre.
I gatti, che da anni guardano le galline immaginandosele arrosto, hanno tentato qualche agguato approfittando della temporanea disabilità di Cinzia, che sarà anche zoppa ma non ha paura di niente e li mette a posto con delle belle beccate ben assestate, guadagnandosi il loro rispetto, al punto che se la incrociano per le scale si fanno da parte e la lasciano passare.
Baby e Cinzia
Foto e video di Manù e Andrea Ferrante
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