Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese
di Manù
Gianna
Pane
Grissini
Biscotti
Pane secco per Nove la volpe
2 lame cm 61 per sega a mano
Becchime
Sabbia gatti
2 o 3 galline
La comparsa della voce ‘galline’ nella mia lista della spesa è sempre conseguente a una tragedia.
Cinzia e Gianna sono morte, a distanza di qualche settimana una dall’altra, misteriosamente, come solo le galline sanno fare.
Oggi ci sono, mangiano e razzolano, razzolano e mangiano, e il mattino dopo sono morte.
Devo dire che anche se mi relaziono ormai da anni con le galline, non mi è chiarissimo come si fa a capire quando stanno male, a meno che non manifestino sintomi evidenti, come disappetenza, cresta pallida o violacea, forte dissenteria, apatia.
Se questi sintomi sono assenti sembrano stare sempre benissimo, fino a quando non le trovo stecchite.
La dipartita di Cinzia è stata un duro colpo perché era la gallina più simpatica e intelligente che abbia mai conosciuto. Oltretutto faceva, senza mai smettere, delle uova da competizione, enormi, spesso con due tuorli e buonissime.
La morte di Gianna, che povera bestia non poteva camminare, è stata in parte un sollievo e la fine di una tribolazione per lei e di un conflitto per me, che non ho mai capito se le facessi un favore a tenerla in vita.
Wanda, la superstite, già fortemente provata per la perdita della sua grande amica Cinzia, dopo la morte di Gianna è rimasta sola e mi è caduta in depressione.
Spaventata e stranita ha passato giorni a gironzolare per la capanna rifiutandosi di uscire, emettendo fievoli versi strazianti e andando a controllare nei posti dove di solito stavano le due defunte.
La gestione di una gallina depressa è troppo anche per me, così adesso nella capanna, oltre a Wanda ci sono Bianca, Agnese e Barbara, detta anche Barbarella.
Bianca
Bianca è bianca, di piccole dimensioni, con la cresta completamente sviluppata, quindi è sicuramente la più adulta delle tre, tant’è vero che giorno dopo il suo arrivo ha già fatto un uovo.
Timidissima e paurosa, praticamente non esce dalla capanna, si limita ad affacciarsi alla porta con le piume della testa tutte arruffate (sintomo di paura o di intenzioni bellicose) per poi scappare a nascondersi al primo rumore nella scatola in cui è arrivata.
Agnese
Agnese, dal piumaggio bianco con un bel collare grigio, è la più giovane, testa piccola, grande sedere. Timida ma molto curiosa lancia occhiate guardinghe, prende coraggio e scatta in una corsa velocissima per andare non è ben chiaro dove, poi si arresta di colpo e batte le zampe in terra.
Devo dire che mi è molto simpatica ed è la prima volta che vedo una gallina comportarsi così. Va detto anche che non mi sono mai capitate due galline uguali.
Barbara o Barbarella è rossa con qualche striatura bianca, di medie dimensioni e di una sfacciataggine che rasenta la maleducazione.
Perfettamente a suo agio fin dai primi minuti dopo il suo arrivo, gironzola a scopo esplorativo beccando concentratissima tutto quello che incontra e manifestando un’attenzione quasi scientifica per i miei pantaloni e i miei piedi.
L’inserimento di galline nuove è sempre un operazione delicata. Bisogna avere l’accortezza di dividerle per qualche giorno con una rete, in modo che si vedano ma non possano entrare in contatto. Così facendo le galline già presenti nel pollaio si abituano all’odore di quelle nuove e si evita che le becchino fino talvolta ad ucciderle, cosa frequente se si inserisce una gallina in un gruppo già affiatato.
Il caso contrario (più galline nuove dove ne è rimasta una sola) è meno rischioso in quanto le galline giovani tendono a prendersele senza
reagire dalla gallina più adulta, che può beccarne solo una alla volta, ma l’elemento di rischio sussiste comunque in quanto se mai la leader del pollaio ne ferisse una facendola sanguinare le altre si accanirebbero tutte sulla povera malcapitata.
Questa volta però è andato tutto liscio come l’olio.
Wanda, depressa dalla sua solitudine, ha accolto subito le colleghe con entusiasmo. Il secondo giorno ho tolto la rete e sono andata a spiarle dalla finestra della capanna in modo che il loro comportamento non fosse influenzato dalla mia presenza e ho visto che la leader del pollaio, a parte qualche beccata sulle piume per stabilire la gerarchia, le lascia mangiare, fatta eccezione per Bianca con cui è più in conflitto probabilmente perché è la più adulta.
Si son formate le coppie, Wanda e Barbarella, Agnese e Bianca.
Metto il cibo in due sedi separate, in modo che possano mangiare tutte senza battagliare troppo, non prima di essersi scambiate di posto quelle sette o otto volte.
Dopo la dipartita di Cinzia e Gianna avevo quasi pensato di aspettare quella di Wanda e chiudere il capitolo galline, ma odio vedere gli animali soffrire e quando mi sono sorpresa a pensare di portarmela in casa per non farla sentire sola, ho capito che dovevo difendermi da me stessa e son corsa subito a comprarle delle amiche. Non c’è limite a quello che sono capace di fare.
Foto di Manù e andrea Ferrante