Tolleranza zero

di bulander
Illustrazioni di Isia Osuchowska

 

“Pronto? Casa Bulander?”
“Sì, chi parla?”
“Sono Giovincelli della rivista Ottanta News. Vorrei parlare con il signor Bulander, si tratta di un’intervista sulla criminalizzazione dei giovani.”
“Qui non esiste un signor Bulander, semmai una signora Bulander.”
“Oh, mi scusi… mi potrebbe passare la signora Bulander, gentilmente?”
“Sono io.”
“Ah… ma la voce, mi scusi… per un momento mi era sembrata una voce di uomo.”
“Venga al dunque, ho poco tempo.”
“Come le dicevo, signora Bulander, vorremmo sapere la sua opinione sulla questione della criminalizzazione dei giovani che vanno in discoteca e molti si sono presi il virus… secondo lei…”
(interrompendo)
“Bisognerebbe mandarli tutti ai lavori forzati.”
(silenzio, il giornalista rimane interdetto, poi si riprende)
“…ehm, quindi se ho ben capito lei disapprova il comportamento…”
(interrompendo)
“Oppure ripristinare la leva obbligatoria, ma anche per le donne s’intende istituendo per prima cosa corsi di formazione per tenenti e caporali che sappiamo trattarli come si deve…”
“Corsi di psicologia per comprendere la complessità…”
(interrompendo)
“Macché complessità, mi faccia il piacere… A calci in culo… sveglia alle cinque, niente acqua calda, pane e caffelatte, mezz’ora di riscaldamento e poi… a lavorare.”
“Ma magari impiegarli in lavori socialmente utili non sarebbe meglio?”
“Ma cosa vuole che sappia fare qualcosa di utile quella manica di zombie! Ma lei è mai stato in una discoteca?”
“Ehm, veramente, io…”
“Le sembra ballare quella roba lì dove stanno tutti appiccicati e si muovono come se avessero addosso i pidocchi? Il passo di danza, lei sa cos’è? Ha mai ballato il tango o il valzer, lei? Secondo lei si può ballare il valzer tutti appiccicati? O il tango? Le coppie hanno bisogno di spazio per muoversi, è un distanziamento sociale perfetto. E quella roba che spacca le orecchie in discoteca è musica, secondo lei? E quelle luci psichedeliche che pare si siano rotte le lampadine? E la droga che circola… Guardi cosa c’è attorno dopo la chiusura, gente che non sta in piedi, vomito sui marciapiedi, vandalismi, bicchieri rotti… Dire queste cose è criminalizzazione secondo lei? Squadre di nettezza urbana pagate extra per pulire i dintorni delle discoteche… e noi cittadini a pagare!”
“Sì, ma verso quei giovani che hanno contratto il virus in discoteca ci dovrebbe essere un po’ più di solidarietà, non si possono mica lasciare soli…”
(interrompendo)
“Ma chi li lascia soli? Ma quelli invadono le corsie degli ospedali e hanno la precedenza sui vecchi… bisognerebbe togliere loro la sanità pubblica, mandarli tutti nel privato a pagare! Ma si rende conto? Qui sotto di me abita una brava insegnante, purtroppo la figlia è una deficiente. Studia economia a Londra ma il suo sogno qual era? Andare una sera al Billionaire. Ha messo da parte i soldi per un anno, a Londra mangiava patatine fritte una volta al giorno… per la soddisfazione di stare qualche ora in mezzo ai vip… e poi il traghetto, il volo su Olbia… Insomma per raggiungere la cifra ha dovuto darle un contributo la nonna pensionata delle Poste.
Si è beccata il virus, ha contagiato il fidanzato inglese che a sua volta ha contagiato i genitori. Bene, l’hanno ricoverata e non ha pagato nemmeno il ticket perché è ancora disoccupata. Adesso sta meglio e fa interviste a destra e sinistra sulla sua “terribile esperienza”. E noi paghiamo, capito? E sa cosa dice alla fine delle interviste? Che comunque ne era valsa la pena, si è fatta fare un autografo dal nipote di Vissani… Solo al Billionaire ti capitano simili occasioni! – dice la deficiente!”
“Sì, però lei mi sta citando un caso estremo… si sa che il Billionaire non è ben visto da tutti.”
“No, no, io le sto parlando anche di tutti i bar della “movida” milanese, per esempio. Avevo comperato un appartamento in faccia all’Arco della Pace, i risparmi di una vita. Lì c’è un bar dove tutta questa manica di zombie sta di fuori col bicchiere in mano, ammassati, a far casino fino alle tre di notte. E lasciano in giro un osceno immondezzaio che al mattino, quando uscivo, non sapevo dove mettere i piedi… Bene, ho dovuto andarmene e vendere a un quarto del prezzo con cui l’avevo pagata, quella casa. Le sembra giusto?”
“Beh, in effetti un controllo più severo sui tempi di chiusura da parte dei vigili urbani ci vorrebbe…”
“Vigili urbani? Unità speciali antisommossa con gli idranti! Quattro in azione contemporaneamente… e poi quando sono tutti fradici giù un sacco di botte coi manganelli! Come faceva con noi la polizia nel 68! E perché? Perché volevamo una scuola migliore, le riforme, perché volevamo il rispetto per le donne, volevamo la sanità pubblica… ah, se avessi saputo allora come sarebbe andata a finire…”
“Signora Bulander, ma non pensa che ci siano anche tanti giovani bravi, che lavorano e portano la mascherina?”
“Sa perché portano la mascherina? Per nascondere il loro aspetto da zombie.”

 

 

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