di Redazione
Illustrazione di Viola Gesmundo
Foto di Andrea Cherchi
Dal 2019 si lotta a Milano per salvare un’area verde con un meraviglioso glicine di 70 anni e quattro tigli secolari. Siamo in piazza Baiamonti, zona Porta Volta/Garibaldi e il glicine a rischio, esteso per 300 metri quadrati e alto 4 metri, sorge nello spazio esterno dello storico Circolo Combattenti e Reduci, mentre i quattro tigli sono situati nel giardino intitolato a Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘Ndrangheta.
L’area è destinata alla costruzione di una seconda piramide di vetro e cemento, progettata dalle archistar Herzog e De Meuron per ospitare il Museo della Resistenza. La prima piramide è sede della Fondazione Feltrinelli e di Microsoft Italia dal 2016. Il gestore di entrambe è il potente fondo di investimento Coima.
I primi a opporsi all’abbattimento degli alberi erano stati, senza successo, gli abitanti del quartiere e il Circolo Combattenti e Reduci che da sempre si è preso cura del glicine e lo ha fatto crescere..
Nel 2022 una petizione su Change, che ha raccolto 40mila firme, chiedeva al Comune di Milano di “rivedere il progetto introducendo le poche modeste modifiche necessarie per preservare ogni singolo albero sano, ogni singolo metro quadrato di verde disponibile.”
Invece Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Verde, del partito Europa Verde, non si fa alcun problema e il 5 marzo 2023 scriveva sulla sua pagina Facebook “Non c’è nessun margine per rivedere questo progetto: lo Stato ha chiesto di fare il Museo, il Comune ha rilasciato le relative autorizzazioni. Entro aprile/maggio si aprirà il cantiere.” E continuava proponendo fantasiosi spostamenti del glicine, talee e margotte.
Non tutti la pensano come lei: il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi, dopo un sopralluogo con Legambiente Lombardia e altri consiglieri di tutti gli schieramenti, il 4 aprile dichiarava che “il glicine non si può certo trasferire perché è un rampicante. Tutti i consiglieri hanno capito che le piante si possono salvare: faremo l’impossibile per salvarle”.
Il 13 aprile il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato da Samuele Piscina (Lega) e Marco Fumagalli (Lista Sala), che la maggioranza di centrosinistra ha deciso di appoggiare. Il documento è passato all’unanimità. Per salvare gli alberi ora il Comune di Milano si rivolgerà al Ministero della Cultura, che nel 2021 ha stanziato 14 milioni di euro per il Museo della Resistenza.
Noi Erbacce siamo certe che un Museo della Resistenza sarebbe onorato di convivere con alberi storici, che sono essi stessi un simbolo di resistenza in una città invasa dalla speculazione immobiliare, dalla finanza e dal cemento.
Erbacce e glicini partecipano alla manifestazione del 25 aprile.