Via dal Washington Post

di Redazione
Vignette di Liza Donnelly e Ann Telnaes

La vignettista di Erbacce Liza Donnelly a ottobre del 2024 ha deciso di disdire l’abbonamento al Washington Post: non era una collaboratrice del giornale, ma una sua affezionata lettrice, che da decenni ammirava il lavoro del quotidiano famoso in tutto il mondo per aver dato l’avvio al Watergate. La ragione per cui Liza ha deciso di non sostenere più il Washington Post è il rifiuto da parte del quotidiano di sostenere la campagna presidenziale di Kamala Harris, andando contro a una tradizione che il Post rispettava da anni: quella di schierarsi. La scelta di non farlo nelle ultime elezioni è stata giustificata dal CEO Jeff Lewis, assunto da Bezos, proprietario della testata e di Amazon, come dettata dalla volontà di dare la libertà ai lettori di fare la propria scelta senza condizionamenti.

Da mesi sono migliaia gli abbonati che per questo hanno lasciato il Post.  È di gennaio 2025 la notizia che anche la vignettista Ann Telnaes ha dato le dimissioni per essere stata censurata.

Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e altri magnati in ginocchio davanti a una gigantesca statua di Trump a cui portano in offerta sacchi di dollari: è questa la vignetta di Ann Telnaes che il Washington Post ha deciso di non pubblicare. Prostrato di fronte all’idolo del profitto è disegnato anche Topolino perché la ABC News, di proprietà della Disney, ha di recente risarcito Trump, che aveva intentato una causa per diffamazione per una somma di quindici milioni di dollari.
Telnaes, premio Pulitzer, ha quindi deciso di dimettersi, dichiarando che da quando lavora per il quotidiano, cioè dal 2008, le era successo in varie occasioni di aver avuto delle divergenze con la direzione editoriale e di aver dovuto rivedere, correggere il suo lavoro per questioni di chiarezza o di efficacia, ma questa è la prima volta, sostiene, che il problema non è stato il suo modo di fare satira ma il bersaglio che ha scelto di colpire.
Il direttore del quotidiano David Shipley ha dissentito dichiarando che la vignetta non è stata pubblicata solo perché nella pagina era già previsto un articolo su un argomento affine e quindi il disegno di Ann Telnaes sarebbe stato una ripetizione. La vignettista, da parte sua, dichiara invece di lasciare il suo lavoro al giornale perché per lei l’episodio è il segno di un cambiamento radicale: la fine della libertà di stampa. 

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