della Misantropa
Illustrazione di Pat Carra
La nostra inviata al forum mondiale sulle molestie sessuali ha intervistato in esclusiva alcune celebrità del passato, che prendono parte all’acceso dibattito del movimento #MeToo, divenuto ormai #WeToo.
Domanda: Quante sono le donne molestate, secondo stime attendibili?
Eva: A cominciare da me, circa metà dell’umanità. Io me ne sono andata dal Paradiso Terrestre proprio per quello, volevo raggiungere mia sorella Lilith che gestiva un agriturismo in Mesopotamia e se la passava benone. Ma Adamo mi ha seguito e poi sono nati i bambini, Caino e Abele. Tra l’altro, nessuno si è mai chiesto come abbiamo fatto a crescere e moltiplicarci, visto che io ero l’unica donna in una famiglia di tre uomini?
Dike: Pensi che la causa per molestie intentata a Zeus da Leda, Danae, Europa e altre duecento è tuttora pendente dopo oltre duemilacinquecento anni. Ovvio, i giurati sono tutti maschi abbienti e democratici!
Maria di Nazareth: Ho trovato finalmente il coraggio di denunciare mio Padre e il suo avvocato, quel Gabriele detto faccia d’Arcangelo. Mio Figlio è cresciuto traumatizzato, ovvio che poi si è messo nei guai!
Elena di Troia: Ho costituito un collettivo femminile trasversale greche-troiane con grossi nomi come Ecuba, Andromaca, Briseide, Ifigenia e altre – e stiamo preparando una class action per riformare una mitologia crassamente misogina e falsa.
Artemisia Gentileschi: La denuncia? No grazie, non ci casco un’altra volta! Poi per i secoli a venire non ti scolli più di dosso l’etichetta: Artemisia? Ah sì, quella del processo per stupro! No, sentite a me che ho studiato la questione dal punto di vista simbolico ed estetico: molto meglio tacere e agire, prendete esempio da Giuditta.
Saffo: Approvo. E approfitto dell’occasione per chiarire una volta per tutte che io non mi sono buttata dalla rupe per amore di Faone, è una calunnia di Ovidio. Ci ho buttato quel molestatore di Faone. Le fake news, come le molestie, sono vecchie quanto il mondo, tanto da essere diventate una fake history.
Lucrezia Borgia: A casa mia era tutta una molestia, un incesto dal mattino alla sera, per non parlare di matrimoni precoci e altre bazzecole – e chi si è fatta una brutta fama per questo? Ai miei tempi le case per donne maltrattate c’erano già, si chiamavano conventi, ma tra una gravidanza e l’altra non sono riuscita ad andarci…
Ofelia: Ma vi rendete conto che questo dolce principe era uno stalker psicopatico? Ma ora basta subire! Desdemona, Gonerilla, Caterina la bisbetica e io ci siamo rivolte a Judith, la sorella di Shakespeare, ci penserà lei a riscrivere le cose come stanno!
Isotta: In mezzo a quel branco di omaccioni rudi e puzzolenti la vita per una donna non era facile, ve lo dico io! Con Tristano, che era gay e si era fatto pure lui qualche brutta esperienza, ci chiudevamo in camera a ricamare e ciacolare, ma il re e i baroni avevano le mani pesanti… il resto è leggenda.
E finiamo con le sbalorditive rivelazioni della più nota e più amata molestata italiana,
Lucia Mondella: Non l’ho mai detto a nessuno, ma ci ha provato anche don Abbondio.
Da Aspirina la rivista 2017